Marettimo, meravigliosa roccia fiorita in mezzo al mare

Marettimo, meravigliosa roccia fiorita in mezzo al mare

“Il patrimonio naturalistico di Marettimo è unico, non circolano auto, pochi negozi e le migliori specialità. Si gode il sole, il mare e la montagna tra chiacchiere, ozio, bagni e passeggiate..” Dopo queste considerazioni che scrissi per il Giornale delle Egadi a fine 2012, ritenni opportuno iscrivere l’isola e il suo mare nel virtuoso circolo dei Distretti Economici Culturali. DEC. Di cosa si tratta? Alcuni territori si distinguono per lo sviluppo equilibrato delle risorse.

In questi casi il benessere dura nel tempo superando anche crisi dall’esterno. Con riquadro.com (agenzia stampa e informazione di nicchia) conduco da anni una ricerca sul territorio italiano; sono descritte decine di aree economiche circoscritte e virtuose. Appunto i Distretti Economici Culturali DEC delineati secondo le quatto A della prosperità: Agricoltura, Arte, Artigianato, Ambiente, in stretta correlazione tra loro. La ricerca studia anche la formazione degli addetti, la qualità del prodotti e dei servizi, la sostenibilità ambientale. Proviamo quindi a considerare Marettimo come Distretto Economico Culturale DEC. Vanta un territorio definito, piccolo in superficie, ma immenso per varietà e conformazione, la sua notorietà è planetaria.

Nelle foto due gabbiani, il primo a Monterey all’inizio degli anni ’80, il secondo a Marettimo nel 2010
Nelle foto due gabbiani, il primo a Monterey all’inizio degli anni ’80, il secondo a Marettimo nel 2010

L’Ambiente è d’inestimabile valore tanto da confondersi con l’ Arte che comunque offre significative testimonianze, basti pensare alla Case Romane, al Castello, al Borgo Vecchio. L’Artigianato è rappresentato dalla ristorazione che sa coniugare i sapori della tradizione con la genuinità dei cibi; l’ospitalità nella case isolane, formula ormai abbandonata nel resto d’Italia, è qui praticata con ottimi risultati. Inoltre dobbiamo ricordare che fino agli anni ‘60 l’Agricoltura era fiorente grazie a frumento, ortaggi, frutta e gustose specialità ottenute dagli animali di fattoria. La pesca fu un miraggio che fece appassire millenni di tradizione agricola. Oggi restano l’apicoltura e una trentina di erbe spontanee: non sarebbe difficile implementare questo odoroso giardino. Infine una considerazione sulle attività che i Marettimari hanno creato con la pesca in California, Alaska, Portogallo dando vita a aziende importanti. Hanno tramandato la cultura e le tradizioni di questo antico mestiere e nel contempo hanno creato una importante economia a tutto beneficio anche dell’isola madre.

Il Distretto Economico Culturale DEc Marettimo si fonda quindi sull’armonia delle 4 A: Arte, Agricoltura, Ambiente, Artigianato. Il successo nel tempo dipenderà dall’armonia che gli isolani sapranno dare a questi quattro comparti e a non tradire, seguendo falsi richiami, queste giuste scelte.

Ecco due esempi di gestione del territorio che possono indicare la strada da seguire. Marettimo ha un servizio di ospitalità particolare che consiste nel concedere ai viaggiatori l’uso della casa o d’una camera nelle abitazioni private. Questa pratica, definita “affittacamere”, cambia la sua natura nel momento in cui viene applicata su ampia scala e diventa l’unica forma di soggiorno. Nell’articolo che citavo, l’avevo definita Paese Albergo o, ahimé incautamente, Albergo diffuso. In questi anni tutte le regioni hanno legiferato in materia riprendendo uno schema unico. Si è ufficializzato un servizio attuato da un unico gestore; unico ricevimento con prenotazione centralizzata, obbligo a far rientrare le abitazioni in uno spazio limitato a qualche centinaio di metri. Si prevedono contributi economici e esistono società di marketing che contattano i comuni offrendo progettazione e servizi promozionali. Qualche imprenditore si vanta di aver acquistato appartamenti nei centri storici e averli ristrutturati. Nei casi citati si snatura l’idea del Paese Albergo, si limita la possibilità per tutti di avere un ricavo dalla propria abitazione; di far vivere al viaggiatore la vicinanza con gli abitanti. Quando i figli si allontanano la casa diventa più grande, un potenziale ostello che si apre ai viaggiatori.

Vorrei terminare con i fiori, Marettimo è stata oggetto di studi e rilevazioni botaniche. La vegetazione propone oltre 30 erbe spontanee (come sopra indicato) dall’erica all’euforbia al biancospino all’artemisia, e alcune esclusive dell’isola come il timo e la scilla. Propongo alcune idee di ricette per gustarle. Il viaggiatore tornerà a casa ricordandone i colori e i delicati sapori, li accosterà alle antiche pietre e ai suggestivi panorami tra costa e mare. Gli appassionati si applichino con fantasia per realizzarle oppure .. mi scrivano (claudioriolo@yahoo.it): insalata di crostacei e fiori; risotto con formaggio e erbe di montagna; tagliatelle alle erbe aromatiche; frittata fiorita; filetti di pesce profumati; frittelle di biancospino. Vi basta?

Claudio Vito Riolo è giornalista scrittore, palermilano. Racconta l’Italia migliore che percorre con i mezzi pubblici